Ettore Muti, il guerriero del Duce

Nasce a Ravenna il 22 maggio 1902, a 13 anni e’ espulso da tutte le scuole d’Italia per aver preso a pugni un insegnante. A 14 anni scappa da casa per raggiungere il fronte bellico della prima guerra mondiale ma viene rispedito a casa, solo un’anno dopo riesce a combattere con la divisa degli Arditi dove dimostra coraggio e determinazione meritandosi la Medaglia d’oro. Affianca D’annunzio nell’impresa di Fiume e partecipa indirettamente alla Marcia su Roma occupando il municipio di Ravenna. Nel 1927 e’ ferito durante un’attentato che gli causa una cicatrice di 20 centimetri sulle cui bende scrive ” Me ne frego”. Partecipa alle varie campagne di guerra sui vari fronti. Adora le auto da corsa, le anguille marinate i ciccioli caldi, le divise stiratissime, questo e’ Gim dagli occhi verdi. Ha detto di lui la figlia Diana:” Era generoso e terribile.” E D’annunzio : “Ettore da Ravenna, nostro giovanissimo uscocco.” Quando Ettore Muti muore, ucciso con un colpo di pistola alla nuca ha 41 anni. I Camerati dell’RSI hanno creduto che, quando fu tratto in arresto maturasse il proposito di fare un tentativo disperato per salvare Mussolini dalla prigionia. Della sua scomparsa vennero date versioni ingarbugliate e contrastanti. Ecco la notizia dell’agenzia Stefani del 22 agosto 1943,mattino : ” E’ deceduto oggi a Roma la medaglia d’oro,tenente colonnello pilota Ettore Muti.” Ed ecco il ripensato comunicato del 25 agosto: “A seguito di accertamenti di gravi irregolarita’ nella gestione di un ente parastatale,nel quale risultava implicato l’ex segretario del disciolto Partito Fascista,Ettore Muti,l’arma dei carabinieri procedeva nella notte dal 23 al 24 agosto al fermo del Muti a Fregene.Mentre lo si conduceva in caserma sono stati sparati dal bosco alcuni colpi di fucile contro la scorta.Nel momento dello scompiglio egli si dava alla fuga ma,inseguito e ferito da colpi di moschetto sparati dai carabinieri,decedeva.”Di Dana Havlova,la bella ballerina cecoslovacca,che si trovava nella villetta di Fregene in compagnia di “Gim dagli occhi verdi” nessuno ha potuto raccogliere le confidenze e ancor meglio le testimonianze di quelle fatali ore,riusci’ ad andarsene in Spagna e li’ si sposo’. ” Mi presentero’ domani” avrebbe detto Ettore Muti al tenente Taddei che lo invitava aseguirlo: Ma il tenente era deciso ad eseguire gli ordini badogliani;Non ascolto’ le proteste e volle anzi che Muti si vestisse in sua presenza.Muti era nato per fare la guerra:” Mi piacerebbe andare in Finlandia” disse una volta :”Perche’ ho sempre combattuto al caldo.Mi piacerebbe fare una guerra fredda”.Quando comandava la milizia portuaria a Trieste,dovette ricevere un principe africano arrivato con uno yacht. Il personaggio invito’ Muti a bordo , oltre a fargli grandi feste manifesto’ deplorevoli tendenze e si lascio’ andare a confidenziali abbandoni ai quali “Gim” rispose con una scarica di pugni tutti precisi.Ne nacquero complicazioni diplomatiche e Mussolini lo chiamo’ a rapporto ammonendolo cosi’ :” Adoperate giudizio. Come mai a me queste cose non succedono mai ?” E Muti senza scomporsi rispose:” Mo vo an si miga un bell’oman coma me !”. Quando lo chiamarono a Palazzo Littorio, e lo fecero sedere dietro la scrivania del Segretario del Partito, si senti’ a disagio; A Palermo,una domenica,incontro’ Bottai che era laggiu’ per una cerimonia ufficiale. “Come mai sei qui’?”,gli chiese Gim. “Ma non hai letto i giornali ?”,si meraviglio’ Bottai. “Non leggo i giornali da quando avevo 15 anni” rispose Ettore Muti.

Vincenzo Caravona

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