Gioventù della Fiamma contraria alla legalizzazione della cannabis

Il 25 luglio approderà alla Camera dei Deputati la proposta di legge N.3235 sulla legalizzazione della cannabis, sostanza “tabù” simbolo della rivoluzione dei costumi del ’68, considerata da molti innocua e pertanto meritevole di essere legalizzata. Secondo lo studio di “Osservatorio Droga”, un giovane su cinque fa uso di sostanze stupefacenti, complice soprattutto l’apologia delle sostanze stupefacenti che molti cantanti rap fanno nelle loro canzoni e ciò spinge i giovani a voler essere ribelli e alternativi al pari dei loro idoli. Il Ddl prevede la detenzione di una modica quantità di cannabis per uso ricreativo: 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa solo per i maggiorenni. Divieto (apparente) assoluto invece per i minorenni. Coltivazione personale nella propria abitazione (fino a un massimo di 5 piante) ma vietata la vendita del raccolto, istituzione dei “Cannabis social club” e la vendita al dettaglio avverrà in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli previa autorizzazione. Quello della legalizzazione della marijuana, è un tema che da sempre divide l’opinione pubblica, in quanto presenta in oltre campane contrastanti sia in ambito scientifico che in ambito giudiziario. Sono molti, infatti, gli italiani favorevoli alla legalizzazione della marijuana, in quanto ritengono non solo che il proibizionismo ha fallito, ma anche che la legalizzazione di tale sostanza porterebbe numerosi benefici: primo tra tutti sottrarrebbe il monopolio alla criminalità organizzata; inoltre, pare abbia aspetti positivi sul versante terapeutico. Tuttavia, gli esperti in materia giudiziaria, da sempre, si sono espressi contrari alla legalizzazione delle sostanze stupefacenti. Primo fra tutti Paolo Borsellino, l’eroico magistrato simbolo dell’antimafia, che già nel 1989 sosteneva che: “la legalizzazione del consumo di droga non elimina affatto il mercato clandestino, anzi avviene che le categorie più deboli e meno protette saranno le prime ad essere investite dal mercato clandestino”. Oggi, dello stesso pare è il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, che in un intervista a La Stampa sostiene: “Ogni 100 tossici dipendenti solo il 5% usa droga leggere. Di questa percentuale solo il 25% viene utilizzato da maggiorenni, l’altro 75% sono minorenni. Se noi pensiamo di liberalizzare e vendere droghe leggere e allora dovremmo ipotizzare di vendere hashish e marijuana anche ai minorenni. Di sicuro non risolveremmo il problema di contrasto alle mafie. Le mafie per coltivare canapa non pagano luce, acqua e soprattutto personale, se si legalizza invece bisogna assumere operai, pagare acqua, luce, il confezionamento, il trasporto. Si è fatto un esperimento a Modena creando delle serre, si è capito che in questo modo un grammo costerebbe 12 euro, tre volte in più di quanto costa al mercato nero. È evidente che il “consumatore” andrà comunque dove paga meno”.(fonte La Stampa) Altrettanto stimolante è il dibattito scientifico che in questi giorni, che precedono l’arrivo in Parlamento della proposta di legge sulla cannabis, sta dividendo il parere degli esperti. Di parere favorevole è l’oncologo Umberto Veronesi, ex Ministro della sanità nel secondo governo Amato e da tempo sostenitore della legalizzazione della marijuana, sostiene che "i danni da spinello sono praticamente inesistenti".(fonte AdnKronos) Di visione opposta è Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, il quale sostiene che: “questa legge è un po’ ipocrita, perché uno degli aspetti principali è quello di raccogliere tasse e quando si avviano simili meccanismi diventa poi difficile fare delle significative attività di prevenzione per aiutare i giovani a non cadere vittime di questi comportamenti, che poi spesso si accompagnano all’uso di altri prodotti illeciti”.(fonte La nuova Bussola quotidiana) Tuttavia gli effetti negativi della marijuana sono molteplici e sono sotto gli occhi di tutti: primo fra tutti è risaputo che guidare in stato di incoscienza provoca incidenti stradali al pari dell’alcol. In particolare i danni che provoca “lo spinello” nell’individuo sono problemi neurologici come schizofrenia, malattie depressive e modificazioni dell’allerta, dell’apprendimento e della memoria e varie patologie polmonari. La Gioventù della Fiamma - organizzazione giovanile del Movimento Sociale Fiamma Tricolore - da sempre contraria alla distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, in quanto annebbiano le coscienze e favoriscono la criminalità mafiosa che regna nella nostra magnifica, ma sventurata, terra, auspica che la cannabis resti illegale nel nostro Paese e che in futuro il Governo discuta su quelli che sono i veri problemi della Nazione e in particolare dei giovani che sono il futuro della Nazione. Cari coetanei ricordate: “Meglio ideali per cui lottare che delle droghe per cui morire”.

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Commenti: 7
  • #1

    Peppe (giovedì, 14 luglio 2016 21:42)

    A noi le trombe, a voi bastano i manganelli...

    Fascio del nuovo millennio, ma stessa ed identica storia.

    Servi dei Servi , di altri servi.

  • #2

    Davide (venerdì, 15 luglio 2016 00:58)

    Che schifo!! Quante cavolate!!! Servi !

  • #3

    Daniel (venerdì, 15 luglio 2016 03:13)

    Avete solo un problema con la cannabis...che nn la usate!!!

  • #4

    Antonio piras (venerdì, 15 luglio 2016 07:47)

    Con tutto il rispetto; Io capisco che solo basandosi su cose dette e non da esperienze vissute si corre il rischio di non avere una chiara visione della cose perciò scuso a priori chi ne è ignorante. Il vostro articolo ne è l'esempio, ma state tranquilli un giorno capirete che il problemi veri non sono causati dalla marjiuana ma dall'uomo stesso. Antonio Piras

  • #5

    gnegnolo (lunedì, 12 settembre 2016 16:28)

    VERGOGNA!!!

  • #6

    carlo (lunedì, 12 settembre 2016 20:43)

    ogni giorno perso è una fetta di mercato ceduta alle mafie, alla criminitaltà….una fetta di controllo di un territorio, di un mercato palese ed affermato. Ogni presa di posizione contraaria alla #legalizzazione e l #autoproduzione pensateci, non può che coinfluire inequivocabilmente in ignoranza in materia, presa di partito o conflitti di ineteresse! e assurdo pensare che sottrarre una fetta di mercato ad una criminalità non porti a nessun fine…..un mercato sottatto alla criminalità qualunque esso sia, qualunque business produca è un ambiente in cui lo stato si deve porre! un ambiente che deve avere un punto di riferimento ben preciso, un ambiente separato dal traffico di armi, di eroina, di prostitute….un traffico a cui per forza, ad oggi chi vuole acquistare 4 canne (ragazzini comprsi) è obbligato ad incrociare!!!

  • #7

    Pietro (mercoledì, 12 ottobre 2016 10:33)

    Ma se al grammo illegalmente il prezzo va sui 10€,informatevi bene prima di scrivere cazzate