Charlie Hebdo: quando la satira diventa vergogna

7 gennaio 2015: i jihadisti Saïd e Chérif Kouachi; Amedy Coulibaly irrompono nella sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, armati di AK-47,  e al grido di “Allah akbar”(Dio è grande) uccidendo 12 membri della redazione rei di aver offeso Allah con le loro vignette satiriche.
In seguito a questo episodio, che ha indignato il mondo intero, furono tante le manifestazioni di solidarietà e in difesa  della libertà di espressione rivolte al periodico satirico francese, anche in Italia, con protagonista lo slogan “Jesuis Charlie” che riecheggiava nelle fiaccolate, nelle manifestazioni con matite alzate e soprattutto sui social network.
Oggi, a più di un anno di distanza da quell’attentato, il primo di una serie che ha insanguinato la Francia, in Italia si torna a parlare di Charlie Hebdo ma sta volta in modo negativo; in quanto il settimanale francese ha pubblicato nel suo ultimo numero una vignetta satirica di pessimo gusto sul sisma che il 24 agosto 2016 ha messo in ginocchio il Centro - Italia.
 In questa vignetta le vittime del terremoto vengono paragonate a vari tipi di pasta(Penne al pomodoro, penne gratinate e lasagne) e questo ha scatenato lo sdegno degli italiani e in modo particolare di Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice (RI), che ha così commentato la vignetta di Charlie Hebdo: “Ma come cazzo si fa a fare una vignetta sui morti! Sono sicuro che questa satira sgradevole e imbarazzante non risponde al vero sentimento dei francesi. Ben venga l'ironia, ma sulle disgrazie e sui morti non si fa satira e sapremo mostrare come il popolo italiano sia un grande popolo, lo è stato nell'emergenza e lo sarà nella ricostruzione” .(fonte Ansa)
Parigi, tramite l’ambasciata francese in Italia, ha preso, giustamente, le distanze dalla vignetta di Charlie Hebdo; ma su i social network, in particolar modo Facebook, si è scatenata una bufera con post e frasi offensive rivolte al settimanale francese e rinfacciamenti verso i “buonisti da tastiera” che fino all’anno scorso attraverso un pietoso “Je suis” (io sono) di solidarietà, derivante dal cartesiano “Cogito ergo Sum”  (penso dunque sono) ,  erano tutti “Charlie”.
Ma la risposta dei satirici francesi non si è fatta attendere e nel pomeriggio di ieri è stata pubblicata, sta volta sul web, un'altra vignetta che riportava la didascalia: “'Italiani...non è Charlie Hebdo che costruisce le vostre case, è la mafia!”.
Alla luce di quanto è successo nelle ultime ore, il Movimento Sociale – Fiamma Tricolore è più che indignato dall’inopportuna goliardia con la quale i satiristi francesi hanno offeso le vittime del sisma del Centro - Italia, e ci tocca sottolineare che a tutto c’è un limite, anche alla libertà di espressione e in questo caso il limite è la dignità umana.
Non si può scherzare di fronte a un evento così tragico che ha risvegliato, come sempre accade in queste situazioni, lo spirito di solidarietà  nazionale degli italiani.
Non si può essere goliardici sul dolore e sulla sofferenza di un popolo che piange i suoi cari, persi da un secondo all’altro, rimasto all’improvviso senza casa e che si ritrova ancora dopo dieci giorni a scavare tra le macerie pronto a superare questa tragedia e, una volta rimboccatisi le maniche, a ricostruire tutto.
Alessandro Cilione

Commissario Regionale Gioventù della Fiamma Calabria

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