Lamezia Terme (CZ): SACAL assunzioni clientelari e dubbie

Come partito, constatati alcuni fatti che si stanno verificando, censuriamo,ancora una volta, il comportamento messo in essere dalla SACAL,  gestore handling dell’aeroporto di Lamezia Terme, dove è riemerso il metodo del nepotismo nelle assunzioni divenute un atto comune da consumare senza tenere in alcun conto le graduatorie di precedenza, se mai esistono ancora, cancellando ogni democratico confronto con le organizzazioni sindacali, come è uso fare in tutte le società. Nonostante gli atti sequestrati e i 14 avvisi di garanzia (per i quali desidereremmo avere notizie precise) tutto prosegue sulla strada di scelte che annullano le speranze di chi, da tempo attende di essere chiamato nel mondo aereo, decade contestualmente  il miraggio del tempo indeterminato e la stessa riconferma per i circa 80 stagionali, divenuti “vecchi”aspettando la soluzione delle loro tematiche. In pratica la SACAL si sta trasformando in   un “fate bene fratelli” ma, si badi,  per scopi esclusivamente personali e per una cerchia ristretta di personaggi della cordata direttiva e non certo per quel sociale affamato d’occupazione che crede ancora all’applicazione di regole e norme.

I massimi vertici SACAL hanno collocato, negli organici societari,  elementi risultanti parenti stretti di qualcuno dei dirigenti dei vari uffici.

Ci sembra sia il solito scandaloso comportamento consumato nell’alveo del potere per il potere,retaggio di un passato che speravamo non esistesse più, per soggiogare il resto dello scibile lavorativo.

Ribadiamo come espressione politica che non abbiamo dimenticato il caso di Sabrina, l’orfana del dipendente, Giuseppe Torchia,guardasala, deceduto lo scarso anno, credevamo, visti alcuni precedenti documentabili e documentati, nella possibilità, per fattori di coscienza, che la SACAL avrebbe potuto effettuare  l’assunzione della figlia per la dignità della famiglia, privata, con il decesso del titolare, del sostentamento. Da parte  Societaria, solo promesse, una irridente persa in giro e, alla fine della storia, un totale deludente nulla di fatto, mentre i altre occasioni e per la dipartita del lavoratore, l’ente ha immediatamente effettuato il subentro di un componente della famiglia; (fino ad oggi sono stati sette casi). Del resto, in alcuni accordi siglati dalle organizzazioni sindacali era stato concordato, data l’eccezionalità del fatto, l’eventuale sostituzione con un familiare diretto in caso di dipartita del dipendente. La storia di Sabrina Torchia è un indice negativo del metro di gestione societario, (da quanto risulta erano state date ampie garanzie per una chiamata nel settore pulizie,mai avvenuta),i responsabili  non hanno fatto altro che raggirare l’interessata, ponendo sul tavolo gli ostacoli più strani, non avendo, a nostro avviso, alcuna intenzione di assorbirla.

Qual è la differenza tra la figlia di Torchia e gli altri subentrati per decesso del genitore?

Sollecitiamo una risposta precisa e non indicazioni aleatorie che lasciano il tempo che trovano.

Ma i fatti poco chiari e fuori dalle regole, nell’attuale Società Handling, relativamente alla materia “posto di lavoro”, emergono in un  sistema che vorremmo ci sia dettagliatamente spiegato, ovvero il  sostituire chi va in pensione  con l’assunzione di un parente stretto (figlio o figlia) su tale situazione  pretendiamo, per la stessa opinione pubblica,  delle spiegazioni da parte dell’alta dirigenza SACAL, non ci risulta abbia avuto delega a modificare le norme del CCNL.

Ogni tipo di possibile accordo di questo genere è illegittimo, consumato a scapito di chi aspetta, correttamente,  un momento occupazionale fidando sulle domande fatte e sulle graduatorie.

La ricetta  del lavoro non può essere configurata come fosse una merce di scambio, umanamente  è facile capire l’ansia di un genitore disposto a qualunque tipo di sacrificio pur di assicurare un futuro al proprio figlio,ma non è accettabile se va a ledere il diritto di altri e della collettività.

Una pesante responsabilità su quanto accade in ambito aeroportuale è delle stesse organizzazioni sindacali che invece di vigilare sulla regolarità dei rapporti socio-occupazionali, sembra abbiano abdicato al loro ruolo preferendo voltarsi di spalle per non vedere e sentire, forse anche per timore delle reazioni  e ritorsioni  aziendali.

Le note di sviluppo e di conquiste tecniche che appaiono sui quotidiani come un inno di capacità sono solo uno sfarfallio abbagliante di luci e lustrini dietro cui non esiste una vera realtà concretamente creativa.

 

Come partito  critichiamo il lassismo emergente e la totale assenza delle forze politiche, invitiamo,ancora una volta, il sindaco ad intervenire, prima che sia troppo tardi, per mettere fine ad una situazione  che non rispetta nessuna regola sia del vivere civile che del vivere nel sociale.

 

Movimento Sociale –Fiamma tricolore

Sezione Giorgio Almirante – Lamezia terme

Per la segreteria cittadina

 

Gianfranco Turino –Giuseppe DiCello

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