Giustizia per i bimbi mai nati

Inizia con l’ennesimo rinvio il processo che vede come imputati le baronie sanitarie del reparto ginecologia degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.
Grazie ad alcune intercettazioni telefoniche che risalgono al 2010, gli agenti della Guardia di Finanza avevano ascoltato casualmente alcuni dialoghi fra i medici e l’infermieri del reparto ginecologia dal quale si evidenziano chiaramente inadempienze professionali che hanno causato aborti e addirittura menomazioni alle partorienti.
Abbiamo voluto ancora una volta essere presenti , per dare il nostro contributo  a livello civico e sociale proprio per non far cadere nel dimenticatoio le tristi vicende di “Mala Sanitas” che non riguardano solo il reparto ginecologia di Reggio Calabria ma anche i disagi che gli ammalati oncologici del comprensorio hanno in questi anni dovuto subire a causa dei tagli voluti dai recenti governi.
A fronte di tantissimi operatori che compiono il proprio dovere con umiltà, sapienza e attenzione, c’è una parte di essi che sono solo mestieranti per i quali la dignità dell’ammalato, l’etica e la condivisione della sofferenza, sono solo optional da non considerare.
Innumerevoli sono state le nostre battaglie a fianco di chi soffre, ma il 15 dicembre abbiamo vissuto un momento di grande emozione quando Giuseppe, padre di Domenico, una delle vittime innocenti, ha voluto salutarci e raccontarci la tragica odissea che ancora vive la sua famiglia.
Ieri l’ennesima beffa, il processo ancora rinviato e come ulteriore umiliazione nei confronti delle vittime e dei loro congiunti, agli indagati è stato revocato l’arresto domiciliare.
Ci asteniamo dal dare giudizi, ma confidiamo nella coscienza dei giudici poiché non è possibile che a pagare il prezzo più alto sia sempre e solo la povera gente.
La nostra preoccupazione è che trascorsi i termini di legge le accuse cadranno in prescrizione e nessuno pagherà per il male fatto.

Francesco De Leo
Segretario Regionale
Movimento Sociale – Fiamma Tricolore 

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