Società Unica - La realtà del Triangolo Aeroportuale Calabro

E’ necessario, da parte nostra, un chiarimento al susseguirsi  di notizie, d’ogni genere,relative agli scali calabri per cercare di uscire dalla confusione che, da giorni, è diventata la base del settore aereo regionale con le dichiarazioni e i diversi approcci  all’idea della   “SOCIETA’ UNICA AEROPORTUALE”essendo stati i primi a parlarne e a muoverci con studi e contatti vari fin dal lontano 1983,ci riteniamo quindi  i padri storici dell’idea, anche se, in quei momenti fu definita una chimera, una utopia irrealizzabile per le diverse situazioni esistenti dove ognuno pensava al proprio ristretto campo d’azione. Oggi per l’ennesima volta, riprendiamo a  spiegare cosa intendevamo cercare di creare  e non certamente quanto è stato tirato fuori con il bando ENAC: “Una gara d’appalto” la più plateale delle stranezze, come se l’oggetto o gli oggetti fossero un bene qualunque da mettere all’asta. Nessuno ha chiarito la realtà delle due società di gestione, attualmente, miseramente fallite, chiuse, con tanto di registri in tribunale, ne tantomeno, cercare di avviare un dialogo serio per l’occupazione sia per i dipendenti di Reggio Calabria che del San’Anna di Crotone, non sono bruscolini o semplici pezzi di carta  ma esseri umani con una professionalità completa acquisita negli anni con ogni tipo di sacrificio; esiste comunque  nei meandri ministeriali, una formuleta  che si lega ad  un atto da rispettare e far rispettare, in pratica è l’esclusione di una caduta occupazionale,  sancita attraverso l’articolo uno – capoverso A del decreto 351,allo stesso modo con cui si indica la completa applicazione del CCNL del trasporto Aereo,capoverso B; materia stabilita anche dal comma 12, articolo 10 della legge del 24 dicembre 1993. Senza voler fare dell’inutile ironia, ma solo una logica costruttiva, facciamo notare che i tre scali regionali formano un triangolo con le zone di influenza traffico ben definite, equidistanti l’una da l’altra. Il nostro studio partiva da questo concetto, quello del TRIANGOLO AEROPORTUALE CALABRO, per avviare una azione  capace  di comporre una formula  tecnica operante  tra aereo,pullman, nave e ferrovia, in virtù non soltanto di una gestione aeroportuale equanime, ma anche per definire le possibilità regionali attraverso il turismo, sapendo perfettamente che la Calabria non è e non sarà mai una geografia industriale, troppe croci arrugginite di impianti chiusi e dismessi. Ipotizzavamo la possibilità di istituire un rapporto turistico a livello di consumo corrente, aperto  al collettivo comune, con un calmiere di prezzi che potesse  consentire all’utenza di effettuare soggiorni diversi, mare-monti, monti-mare, senza preoccupazione per le distanze. La nostra idea, trasformata in studio, stabiliva  che gli aeroporti calabresi avrebbero potuto esercitare  un ruolo preminente nella tipologia del turismo sociale, collettivo e naturale, per quella serie di fattori  ambientali da mettere in offerta. Secondo il nostro concetto di aeroportuali, fuori dalle comuni logiche di campanile ma da esponenti tecnici,  sostenevamo e sosteniamo ancora oggi, che una società unica poteva gestire tutti i servizi aeroportuali per realizzare una forma duratura di controllo capace di garantire una servizio maggiore, migliore ed una proiezione definita per l’occupazione. Sappiamo perfettamente che le sole tasse aeroportuali non sono bastanti a sostenere gli sforzi sviluppativi, per ovviare all’inconveniente, suggerivamo, nelle pagine del nostro progetto, la funzione dell’autoproduzione, ricerca traffico ed altre attività,tra cui l’alberghiero, da impiantare negli spazi aeroportuali. Attualmente i tre aeroporti, così come sono,hanno una diversa tassazione, una delle nostre proposte per la società unica era quella  dell’equiparazione di costi e cannoni stabilendo un unico  importo a sostituzione dei precedenti.  Tra i punti sviluppati consideravamo le funzionalità del trasporto aereo commerciale come  il traino  per una serie di operazioni capaci di attuare una diversa visione dell’economia locale, ponendo determinate basi di riqualificazione e rivalutazione  attraverso un sistema di scambi e collegamenti efficienti capaci di cerare una mappa, nuova e particolare, della regione in una proiezione di miglioramento produttivo nel presente ma schedulato al futuro. La società unica aeroportuale può rappresentare  lo sviluppo d’un sistema  economico specifico con il riappropriarsi dell’area del mediterraneo, come scenario, in veste  di protagonisti attivi, tornando ad agire su parallele, socio-commerciali, per ruoli definiti delle aree di funzionalità aerea. Per poter costruire i progetto, bisogna però eliminare la cecità mentale del campanilismo comunale che pur essendo nel terzo millennio, pur troppo, è ancora presente. Per concretizzare lo studio è importante  sottoscrivere l’atto di partenza con un Coordinamento Regionale come organismo transitorio, in preparazione della struttura unica definitiva e funzionale, con l’azzeramento dei debiti regressi che non possono essere  di competenza del nuovo organismo, mentre, ne rispetto delle norme, va garantito completamente il personale a tempo indeterminato presente nelle strutture. Nella nostra bozza indicavamo una traccia quale ossatura del coordinamento.

-La presidenza, inizialmente, ma per un periodo abbastanza breve, ad un esponente della politica regionale, sostituito, successivamente, da un rappresentante del settore, indicato  dai componenti della società unica, con incarico biennale.

-Un Consiglio Direttivo

-L’Assemblea dei soci, che possa comprendere gli esponenti degli attuali enti, rappresentanze geografiche e i privati, è comunque necessario limitare i numeri per rendere snello e funzionale l’organismo societario.

Le funzioni del coordinamento e della successiva società, si racchiudono in pochi concetti ma, di vasta portata; con l’aggiunta di altre indicazioni che possono sorgere durante il percorso preparatorio

*controllo dettagliato delle spese e degli introiti.

*ricerca e smistamento traffico, non solo secondo l’esigenza utenza, ma anche in riferimento alle diverse collocazioni geografiche e al potenziale d’offerta turistica.

*piani economici di produzione e autoproduzione.

*applicazione di azionariato di base per la partecipazione attiva del personale alla vita della struttura e apertura ai cittadini con quote singole.

*investimenti delle risorse in progetti annuali di area turistica, sviluppo sociale e occupazione.

*rotazione del personale per una dettagliata conosce delle zone d’influenza in cui opera la società.

*esatta collocazione e distinzione delle  zone di operatività a conglobamento completativo che renda concreta la funzione della società.

A conclusione torniamo ad affermare il nostro pensiero, per penetrare nel trasporto aereo non basta conoscere termini in inglese, bisogna capire l’attimo e  sentire il rombo dei motori degli aeromobili in arrivo e partenza, osservare il movimento, sotto bordo, degli operai che effettuano il carico e scarico bagagli e merci,il flusso del rifornimento che spande nell’aria l’acuto odore del carburante, il cicaleggio dei passeggeri in partenza e di quelli in arrivo.

 

Invitiamo che ci legge a estrarre dalla propria mente e coscienza  un briciolo di serietà umana  per darci una mano a realizzare questo tipo di società  in una visione calabra al futuro aereo della regione.
Gianfranco Turino
Segretario Regionale Aggiunto

UGL Trasporto Aereo Calabria

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