Primo Maggio: Riscoprire il Lavoro come valore Nazional – Popolare Fondamentale per il raggiungimento dei più Vasti Traguardi di Gustizia Sociale e di Elevazion

Il primo Maggio è considerata da sempre, insieme al 25 Aprile, una festa esclusivamente “di sinistra”, data la moltitudine di bandiere rosse che in tale data sventolano in tutte le piazze italiane.

Si perde dunque il senso della festività, in quanto il primo maggio dovrebbe essere la festa di tutti i lavoratori italiani, indipendentemente dal proprio credo politico.
Oggi, dopo un lustro disastroso che ha visto la nostra sovranità popolare venire umiliata in favore di gabinetti tecnici che, in nome di un’entità sovranazionale (l’Unione Europea) hanno impoverito le già povere tasche degli italiani, strozzato piccole e medie imprese e aumentato il tasso di disoccupazione fino a farli  raggiungere vette vertiginose.  

I presunti difensori dei lavoratori, sindacati e partiti, che domani affolleranno le piazze di tutta Italia con l’intento di appropriarsi mediaticamente del consenso, ormai perso da anni, degli operai stanchi, ormai, delle solite chiacchiere di lor signori e di essere sfruttati per poche centinaia di euro che, spesso, non bastano a soddisfare le esigenze di una famiglia.

 

In questa giornata dedicata al lavoro, uno dei valori fondamentali su cui, in teoria, si fonda la legge fondamentale dello Stato italiano, i sindacati e quei partiti, che da sempre si ergono a strenui difensori della classe operaia, cosa hanno fatto sino ad oggi se non turlupinare i lavoratori, fingendo di lottare per i loro diritti, per poi colpirli alle spalle e inciuciare con i responsabili del declino della nazione (politici e banche).
Il Movimento Sociale – Fiamma Tricolore, da sempre vicino  ai lavoratori e al popolo che soffre, si è sempre battuto contro i “veleni” che inquinano il mondo del lavoro: precariato, lavoro interinale e lavoro nero, augura che in questa giornata gli italiani, abbandonando le logiche del consumismo sfrenato, che questa società capitalistica impone, possano riscoprire il lavoro come valore nazional – popolare fondamentale per il raggiungimento dei più vasti traguardi di giustizia sociale e di elevazione umana.
Essere socialisti non vuol dire scendere in piazza con la bandiera rossa a fumare spinelli, ma tendere la mano e costruire   una società nuova fondata su valori saldi quali: lavoro, libertà, sovranità e speranza.


Alessandro Cilione

Scrivi commento

Commenti: 0