Mercato Nero

Il tempo ci sta dando ragione su  quello che abbiamo sempre sostenuto in merito all’immigrazione clandestina: siamo di fronte alla tratta degli schiavi del XXI secolo.
Ogni giorno sentiamo parlare di miracolosi salvataggi nel canale di Sicilia, le prediche ipocrite e buoniste da parte delle istituzioni (che di certo con i loro redditi “upper class” non devono far fronte ai problemi quotidiani a cui la maggior parte del popolo deve far fronte) e soprattutto del grande contributo  delle Ong e delle associazioni che danno alla causa.
Tuttavia dietro questa maschera perbenista si cela il più oscuro dei business, perché questi migranti una volta arrivati in Italia diventano una vera e propria risorsa, non certo per noi  italiani come la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, vuol farci credere, ma solo per gli sfruttatori.
In Calabria stiamo assistendo a vicende che definire orripilanti e disdicevoli è veramente poco: fantomatiche reti di solidarietà, ragazzi collocati all’interno di case fatiscenti e infine migranti sfruttati nei campi per 11/12 ore al giorno per sole 10 misere euro.
Quest’ultimo episodio è  accaduto a Camigliatello (CS), dove i centri di accoglienza, divenuti vere e proprie agenzie di caporalato,  vendevano dei giovani migranti alle aziende agricole per 35 euro.

Il costo medio per l’accoglienza di un immigrato è di 35 euro al giorno (45 per i minori) che non finiscono in tasca ai migranti ma vengono erogati agli enti gestori dei centri d’accoglienza e di questi solo 2,5 euro, è la cifra che viene data ai migranti per le piccole spese quotidiane. (“pocket money”)
Alcuni degli immigrati risultavano ancora ospiti del Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) in modo tale che i gestori percepissero ancora i contributi dalla prefettura.
Dulcis in fundo,  nelle scorse ore, nell’Operazione Jonny, sono scattate le manette per i membri del clan Arena, detti i “ras dell’accoglienza”, e Leonardo Sacco, Governatore della “Fraternità di misericordia” .
Il “CARA” di Crotone , oltre ad essere il centro d’accoglienza più grande d’Europa, era il bancomat della ndrangheta.  Adesso ci auguriamo che la magistratura faccia il suo corso e che si indaghi sui collegamenti sia con le ONG che con il livello politico.

Alla luce di questi fatti ci chiediamo: che fine fanno i soldi che i comuni incassano per aver dato ospitalità a questa gente? Lo sfruttamento di questa gente non è anch’esso razzismo? Ma soprattutto: la dignità umana vale sole 35 euro?
Sapevamo che il prezzo dei Giuda era trenta moneta d’argento; ma noi purtroppo sapevamo, e l’abbiamo sempre denunciato, che dietro questa farsa dell’accoglienza si celava un autentico “mercato nero” in quanto dove c’è denaro in abbondanza non c’è rispetto per la vita.

 

Segreteria Regionale

 

Movimento Sociale – Fiamma Tricolore