Le nostre denunce pubbliche, sono cadute nel disinteresse totale di tutti coloro che avrebbero dovuto unirsi alla nostra voce per la salvaguardia dell’aeroporto e sulla regolarità dei comportamenti societari, invece sguardi sospettosi e sorrisetti ironici, fatti da elementi pronti ad accettare atti di un vertice impreparato al discorso aeroporto e sul peso sociale dello stesso. Le grida della campagna elettorale sono finite, per cui nessuno potrà accusarci di fare scena politica per acquisizione consensi dell’urna. Si ricordi che NOI NON ABBIAMO PAURA, non l’avevamo in quei momenti in cui tutti declamavano lodi mettendoci all’indice, non ne abbiamo oggi e i fatti ci hanno dato ragione. Su quello che diciamo e su quello che denunziamo NOI CI CREDIAMO certi della convinzione di una reale funzionalità operativa del triangolo aeroportuale, purché gestito in un certo modo, managerialmente senza scossoni e traumi, in collettivo e non singolarmente. Eppure, il trauma di un bilancio in rosso cupo è lo spettro volante sulla storia, sembra da dichiarazione pubblica dall’attuale mega presidente, che i fondi Sacal siano finiti. Vero o falso, vorremmo, come tutta l’utenza aerea, avere una risposta convincente e non le solite amene trovate da scampagnata campagnola.
Cosa succederà dei due lotti aeroportuali acquisiti dall’ente, Crotone e Reggio Calabria?
E quali prospettive per il Lamezia Terme?
Anche l’ENAC deve, obbligatoriamente, farsi un profondo esame di coscienza per aver emesso quel suo strano bando che non chiarisce la funzionalità e continuità ma stabilisce solo l’acquisizione di tutto il passivo delle due società fallite e nessuna garanzia per i dipendenti. Una gara dell’illusione, in cui giocano i destini dei lavoratori dei tre aeroporti e le stesse strutture del triangolo aeroportuale regionale, la negativa discesa verso il nulla della zona del crotonese che diventa veramente priva di sbocchi d’ogni genere riportata ai tempi antichi, un isolazionismo del reggino peggio dei momenti andati della rivolta per il capoluogo, un degradante annullo di tutti gli sforzi consumati dallo scalo della piana per dare le ali all’economia calabra.
Ci chiediamo nuovamente “e il domani”? La soluzione ideale sarebbe un totale azzeramento del precedente, sedersi ad un tavolo con strutture competenti è stabilire le regole per la ripartenza, per pianificare programmi concreti di collegamento, traducendo le possibilità senza confini, della realtà di traffico aereo. Tutto va fatto con urgenza ma fuori dai temi di dirigenze imposte. No ai feudi di personaggi che, una volta assaggiato il potere dimenticano la collettività. Ma soprattutto, è importante, la necessaria presenza di tecnici nei posti chiave e di un manager che capisca veramente di collegamenti aerei. Una cosa è certa, le nostre battaglie di partito per il sociale aereo, lavoro, sviluppo e continuità professionale, proseguiranno anche se costretti a farle da soli, ricordando a tutti una frase della del sommo poeta Dante Alighieri “.. FATTI NON FOSTE PER VIVER COME BRUTI…”.
Movimento Sociale Italiano – Fiamma Tricolore
Segreteria Cittadina – Lamezia Terme
Gianfranco Turino - Giuseppe Di Cello